Etimologia di Valore, Oggetto e Bello.
Cos’è un oggetto bello e come se ne determina il valore? Queste sono la domande a cui voglio rispondere con quest’articolo.
Iniziamo come al solito a definire i tre concetti contenuti nella frase il valore di un oggetto bello e cioè: bello, oggetto e valore. Bello etimologicamente ha questa origine: è un termine che deriva dal latino bellus (carino, grazioso) come forma diminutiva di bonus. Come parola è un contenitore che ne contiene molte altre. A me piace pensare al bello come ciò che provoca nell’animo, per lo più attraverso i sensi, delle sensazioni piacevoli.
Ora definiamo la parola oggetto: “la parola oggetto deriva dal latino medievale obiectum neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre – porre innanzi -“. Quindi un oggetto è qualcosa che viene posto davanti ai nostri sensi e quindi un oggetto bello è la seguente cosa:
“Un qualcosa che posto sotto i nostri sensi provoca nella nostra interiorità delle sensazioni piacevoli”.
La parola valore viene a definirsi come l’equivalente in denaro di un bene o l’utilità definita e che può essere oggetto di compravendita. Mettendo insieme queste tre definizioni il valore di un oggetto bello è:
“Un qualcosa che posto sotto i nostri sensi provoca nella nostra interiorità delle sensazioni piacevoli, è di un’utilità definita e può essere oggetto di compravendita”.
Questa è per me la definizione di valore di un oggetto bello che può essere usata per definire le qualità di qualsiasi cosa che sia oggetto di compravendita da un servizio a un oggetto materiale. Vediamo come.
Cosa Caratterizza un Oggetto: Materiali, Design e Usabilità.
Se applichiamo il frattale fondamentale del Quantum Communication System di spazio, tempo ed energia anche ad un oggetto avremo che un qualsiasi oggetto materiale o immateriale è fatto delle solite tre componenti. Ma come si traducono queste tre componenti nello “spazio” degli oggetti. Semplice lo spazio è fatto dai materiali con cui è fatto l’oggetto di cui facciamo esperienza, il design ne diventa l’energia e l’usabilità è il tempo.
Facciamo un esempio riferito a un oggetto presente nella vita di tutti i giorni e di cui noi tutti abbiamo fatto esperienza: il nostro smartphone. Indipendentemente da quale sia il vostro smartphone tutti voi prendendolo in mano avrete delle sensazioni diverse. A seconda che la scocca sia in plastica o in metallo, che il display sia più grande o più piccolo, più o meno definito e luminoso, più veloce e capiente farete delle esperienze “spaziali” diverse per ognuno legate ai materiali sia “interni” (processore, fotocamera, memoria) che “esterni” (vetro, scocca, display) di cui è fatto. Come definire un oggetto superiore a un altro: semplice a seconda del design e dell’usabilità. Lo smartphone che preso in mano vi darà delle sensazioni piacevoli, sarà veloce e intuitivo da usare e vi farà fare al meglio quello che volete fare con lui sarà il più bello per voi. (Abbiamo visto nell’articolo sull’ Holistic Experience Design cosa questo vuol dire). Questo per me è il modo per definire ciò che per ognuno di noi è più bello cioè ciò che ci fa avere un’esperienza a livello materiale, di usabilità e di design migliore per noi. In teoria questa definizione ha un che di oggettivo almeno dal punto di vista dei materiali e in parte dell’usabilità, il design come energia dell’esperienza resta di personale interpretazione. Nessuno può infatti negare che, sempre per restare all’esempio dello smartphone, una fotocamera da 20 megapixel è inferiore a una da 10 megapixel almeno a livello di puro dato “spaziale”. Allo stesso modo nessuno può dire che uno smartphone odierno non ha più usabilità di uno di dieci anni fa, anche se l’usabilità come variabile legata al tempo rientra nella soggettività perché ognuno vive il tempo in maniera diversa. Quindi ci sono delle caratteristiche soprattutto tecniche che definiscono un oggetto come più o meno bello in maniera oggettiva ma non sono quello che lo rendono più o meno bello in maniera assoluta.
Il Bello Come Più di Spazio, Tempo ed Energia in Equilibrio fra Loro.
Quindi un oggetto bello, per me, ha un valore maggiore perché contiene di più di spazio, tempo ed energia come materiali, design e usabilità. Un oggetto bello richiede dei materiali migliori e più prestazionali, un design più funzionale all’esperienza di usabilità che allo stesso tempo è gradevole anche ai sensi coinvolti. Per fare tutto questo ogni fase della progettazione richiede più tempo da parte dei designer, dei progettisti e dei costruttori dell’oggetto per essere portata a termine. Questo significa, dal mio punto di vista, comprare qualcosa che è fatto con più amore e passione perché è stato immaginato, studiato e testato nei singoli dettagli fino a diventare qualcosa di unico e con un valore maggiore ma questo non basta per me a renderlo più bello. Quando comprate un oggetto bello comprate fondamentalmente un oggetto che ha impressa dentro di sé una maggiore quantità di amore: un oggetto bello è un matrimonio di materiali, usabilità e design indissolubile in cui tutti gli elementi sono armonizzati e bilanciati nelle giuste proporzioni. Un oggetto bello è equilibrio e rende simmetrici gli aspetti di spazio, tempo ed energia dell’esperienza che facciamo (noi uomini siamo portati a riconoscere come più bello e di valore ciò che è simmetrico a livello antropologico). Se il bello è equilibrio di spazio, tempo ed energia che ci permette di vivere un’esperienza olistica cosa succede quando non c’è equilibrio tra materiali, design e usabilità in un oggetto?
Bello Contro Lusso: Quando la Simmetria Diventa Squilibrio.
La parola lusso che attira tanto le persone non ha una connotazione positiva come molti di noi immaginano. Lusso deriva dal latino luxus che significa sovrabbondanza, eccesso nel modo di vivere. Nel linguaggio economico un bene di lusso è qualcosa il cui acquisto non promuove nuove energie produttive e che si esaurisce completamente nel procurare una soddisfazione momentanea cioè qualcosa in cui spazio, tempo ed energia o materiali, usabilità e design non sono in equilibrio. La ricerca del lusso è ricerca dello squilibrio o dell’asimmetria. Senza andare a indagare le ragioni psicologiche per cui una persona può scegliere di vivere una vita alla ricerca del lusso (lasciamo questo lavoro ai colleghi psicologi), ogni volta che siamo attirati da un oggetto di lusso e lo acquistiamo perdiamo qualcosa a livello di equilibrio nel vivere l’esperienza. La parola lusso è parente prossima di lussuria (lussuria discende proprio da lusso) che è uno dei sette peccati capitali e se intendiamo la parola peccato derivante dal termine greco “hamartia” come mancare il bersaglio o prendere una strada sbagliata, un oggetto di lusso è qualcosa che manca lo scopo per cui è stato fatto. Un oggetto di lusso quindi, secondo me, ci porta lontano dall’equilibrio a livello di fruizione dell’esperienza, soprattutto a livello di usabilità. E qui gli esempi in cui il lusso dato dall’uso di materiali eccessivi porta design e usabilità lontani dalla fruibilità è pieno il mondo della moda, dell’arredamento, dell’architettura, della cucina. O meglio non c’è settore dell’attività umana in cui la ricerca del lusso nei materiali non snatura l’equilibrio tra materiali, design e usabilità.
Un oggetto bello è quindi diverso da un oggetto di lusso: uno è equilibrio, amore, proporzione, simmetria e usabilità umana (il bello), l’altro il lusso è squilibrio, paura dell’assenza, sovrabbondanza e cattiva usabilità umana: spreco dell’esperienza a qualche livello di spazio, tempo ed energia. Spero che questo articolo vi serva e vi guidi nella scelta delle vostre esperienze e a comprendere che il bello non è il lusso e la sovrabbondanza ma l’equilibrio fra materiali design e usabilità. Equilibrio fondamentale per vivere un esperienza olistica che ci fa stare bene, non ci fa sentire fuori posto e stupidi o incompetenti come già scritto.
Nella vita di tutti i giorni che voi progettiate e vendiate servizi o beni fisici cercate di creare degli oggetti belli in cui materiali, design e usabilità sono in equilibrio o meglio oggetti belli che sono delle soluzioni tecniche a problemi di design (come progettazione di un’esperienza) che sono facili da usare e fruire.